mercoledì 28 aprile 2010

CASTELBELLINO E MONTE ROBERTO: SPECIALE 4 PASSI 2 CASTELLI









MONTE ROBERTO E CASTELBELLINO:
due borghi per una storia...

Si chiama 4 passi 2 castelli la tradizionale manifestazione che ogni anno vede coinvolti i Comuni di Monte Roberto e Castelbellino nella celebrazione della festa del 1° maggio.
L’appuntamento si rinnova quest’anno per la sesta volta, con due giornate – 1 e 2 maggio – ricche di avvenimenti, tra cui spettacoli d’animazione, concerti, mostre, mercatini e stand gastronomici.
Dietro l’aspetto civile della manifestazione, legato alla celebrazione della festa dei lavoratori, se ne nasconde uno più profondo: “4 passi 2 castelli” ravviva e riadatta ai tempi moderni quel legame storico-culturale che da secoli unisce i due borghi, separati solo da 500 m di distanza.
“Quelle di Monte Roberto e Castelbellino sono due storie analoghe – racconta Riccardo Ceccarelli, assessore alla Cultura del Comune di Monte Roberto nonché noto storico locale – Basti pensare che nei primi suoi cento - duecento anni di storia, Monte Roberto era annesso al castello di Castelbellino, il primo ad essersi organizzato”.
Può descriverci brevemente le origini di Monte Roberto?
“La trasformazione del borgo in un castello vero e proprio avviene nel Duecento, anche se un antico documento, con riferimenti toponomastici dell’epoca, colloca l’esistenza di un primo agglomerato urbano già intorno al Mille. Il nome “Monte Roberto” deriva probabilmente da un dominus loci, un signore del posto, chiamato Roberto, quasi certamente di origine germanica o longobarda”.
Quali erano i rapporti con il vicino Castelbellino?
“Inizialmente, l’originario agglomerato edilizio di Monte Roberto faceva parte del territorio di Castelbellino, allora Morro Panicale. Successivamente i due castelli acquistarono autonomia l’uno dall’altro, anche se le loro storie, nei successivi otto secoli, si evolsero all’interno del Contado di Jesi. Di certo, però, la vicinanza dei due borghi facilitò una reciproca influenza, sia dal punto di vista culturale che artistico: non è un caso che tra i due borghi ci sia un’identità di opere e una similarità di strutture. Ad esempio, l’architetto cuprense Mattia Capponi (1720-1803) è lo stesso che progettò sia la chiesa di San Marco a Castelbellino che quella di San Silvestro a Monte Roberto, entrambe in stile neoclassico. Un’altra vicenda interessante che coinvolse, in passato, entrambi i comuni è quella del teatro…”.
Quale teatro?
“ Nel 1816, i due castelli decisero di dare in vita, insieme, ad un teatro che trovò spazio all’interno del palazzo comunale di Monte Roberto: si trattava di un piccolo teatro “alla francese”, oggi purtroppo in disuso perché non ancora restaurato. Questo teatro rimase in attività, insieme alla banda musicale e alla filodrammatica, per circa settant’anni, inscenando spettacoli danzanti, carnevali e commedie. Ma nel 1870-80, Castelbellino allestì il suo piccolo teatro ed una propria Società Filarmonica, segnando una rottura artistica e musicale con Monte Roberto. Alla fine dell’Ottocento, il teatro che era nato per volontà di entrambi diventò una fabbrica di pantaloni; nel 1932, dopo alcuni lavori di restauro, a Castelbellino prendeva invece vita il nuovo “Beniamino Gigli”.
Oltre al teatro, quali ricchezze fanno parte del patrimonio artistico - culturale di Monte Roberto?
“Il borgo conserva delle bellissime mura, in parte restaurate a seguito del terremoto del 1741, che demolì un terzo del paese. Al di là delle forme architettoniche medievale, Monte Roberto conserva anche edifici in stile neoclassico, coma Villa Salvati, a Pianello Vallesina, e la chiesa parrocchiale di San Silvestro, ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo, su un struttura d’origine quattrocentesca. Qui sono conservati, dal 1828, una cantoria e due coretti in legno decorato e scolpito del Settecento, opere dello sculture Angelo Scoccianti, provenienti da Jesi e trasportati a Monte Roberto dalla famiglia Salvati. La chiesa custodisce anche due tele del pittore Stefano Casabona del 1796, una di Antonino Sarti (1586-1647) e alcuni manufatti lignei di grosso pregio artistico…”
Che genere di manufatti?
“Si tratta per lo più di oggetti sacri del periodo compreso tra il XVII e il XIX, come ad esempio una casetta della Madonna di Loreto, utilizzata durante le processioni, un manufatto bi-facciale con un’immagine raffigurante lo skyline di Monte Roberto, così come si presentava, nel ‘600, una statuetta di Sant’Antonio e altro ancora. Tutto questo rimarrà esposto dal 30 aprile al 9 maggio presso la chiesa di San Silvestro. Presso la chiesa di San Carlo, invece, sarà possibile visitare, durante le due giornate della manifestazione, immagini, spartiti ed opere di piccolo formato di un Giovanni Battista Pergolesi ancora minore e sconosciuto, elementi che forniscono una chiave di lettura in più per comprendere un personaggio importante della Vallesina”.
La manifestazione “4 Passi 2 Castelli”, oltre a risultato di una collaborazione fattiva tra le due Amministrazioni, potrebbe essere interpretata come l’espressione moderna del legame storico tra Monte Roberto e Castelbellino e tra i due borghi e il resto della Vallesina. È d’accordo?
“Io credo che la festa, nata per celebrare il 1° maggio, unisca i due castelli così come era un tempo, richiamando a sé centinaia di persone da tutta la vallata. È un’occasione per visitare le ricchezze paesaggistiche e storiche del territorio, a volte tesori di nicchia, ma comunque importanti e degni di essere valorizzatie. Il mio invito, rivolto a chi deciderà di farsi una passeggiata tra Monte Roberto e Castelbellino, è quello di notare, lungo la strada dei castelli, gli ulivi secolari che, sopravvissuti al tempo, sono un’importante testimonianza dell’attaccamento della gente a questa terra, produttrice di olio e vino”.








CASTELBELLINO E MONTE ROBERTO:

due borghi per un evento




Arroccato sulla sommità di una collina, Castelbellino è il primo dei castelli che si incontra risalendo da Jesi la valle dell'Esino.
Il nome più antico di Castelbellino è Morro Panicale e risale agli anni intorno al Mille, come Castrum Murri o de Murro Panicale: "morro" deriva da "morr" o "murr", voce di origine preromana che indica generalmente alture, rocce, spuntoni, more di sassi e simili; "panicale" da "panicum", panico: pianta delle graminacee i cui semi costituivano cibo ordinario della gente rustica, in età medievale. Il mutamento del nome in Castel Ghibellino, Castel Gibellino, poi Castel Bellino e infine Castelbellino, avvenne agli inizi del '300, quando i "ghibellini" fuoriusciti da Jesi, durante il dominio dei guelfi, si rifugiarono nel castello, lo restaurarono e gli dettero il nome della loro fazione.
Pur essendo il più piccolo comune della provincia di Ancona, per estensione, Castelbellino è un borgo di grande vivacità culturale. Lo dimostrano le numerose iniziative che ogni anno richiamano a sé migliaia di persone da tutta la Vallesina, calamitate dalle numerose attrattive promosse e valorizzate dall’Amministrazione. Oltre ai due grandi eventi “4 Passi 2 Castelli”, a maggio, e “Il Paese dell’Albero” a dicembre, in calendario sono presenti tutta una serie di appuntamenti tra mostre, rassegne culturali, corsi di formazione, manifestazioni e celebrazioni di solennità civile.
“L’Amministrazione punta molto nella qualificazione culturale del paese come progetto di crescita e di miglioramento della qualità della vita sociale della comunità – dichiara l’assessore alla Cultura di Castelbellino Massimo Costarelli – La cultura va intesa, in questo senso, come un servizio messo a disposizione della collettività”. La cultura è anche un ottimo collante, di fronte ad un tessuto urbano diviso tra più frazioni - Stazione, Pianello Vallesina, Scorcelletti, Pantiere - e più Comuni: “Nonostante la frammentazione- continua Costarelli – c'è da parte dell'Amministrazione una visione d'insieme del territorio che contribuisce a diffondere tra la popolazione il senso di appartenenza ad un'unica comunità”.
Cosa determina il successo di manifestazioni importanti come “Castelbellino, il paese dell'albero” e “4 Passi 2 Castelli”?
“Sicuramente alla base c'è l'originalità dell'idea: per “Castelbellino, il paese dell'albero” la novità è l'albero luminoso, diventato oggi un simbolo in cui l'intera Vallesina si identifica nel periodo natalizio. Per “4 passi 2 castelli”, il punto di forza è invece la collaborazione tra due Amministrazioni che sommano le proprie potenzialità per dare origine ad un evento comune, un'esperienza quasi unica in Italia”.
Come nasce “4 passi 2 castelli”?
“La festa prende origine da un'iniziativa delle due Amministrazioni nell'ottica di promuovere il significato di solennità civile, popolare e culturale del del 1° maggio. L'obiettivo, quello di imporre all'attenzione dei cittadini il tema della festa dei lavoratori insieme al tradizionale momento di spensieratezza in cui le famiglie si ritrovano per trascorrere una giornata all'aria aperta. Credo che in tempi come questi, caratterizzati dalla crisi economica e dal cambiamento sociale, questa festa possa essere anche un momento per riorganizzarsi e riflettere sulla situazione attuale”.
Quali sono le attrattive dell'evento?
“Le due giornate si presentano, per il sesto anno, come un'occasione per godersi le incantevoli atmosfere dei due splendidi centri storici di Castelbellino e Monte Roberto, sui colli dominanti la vallata dell'Esino. L'offerta culturale di mostre e programmi di animazione, uniti all'accoglienza e all'organizzazione gastronomica delle associazioni locali, contribuiranno al divertimento e all'allegria di chi vuole trascorrere momenti in libertà e riposo”.
Cos'è caratteristico del borgo di Castelbellino?
“Chi visita il centro storico noterà subito l'impianto abitativo in forma ovale ed alcuni tratti di mura scarpate, resti dell'antico castello medievale. Suggestivi anche i veicoli stretti, le ripide scalinate e le viuzze contorte, tutte convergenti al cuore del paese, Piazza San Marco, dove si affaccia l’omonima chiesa settecentesca. Nel centro storico, sono da vedere anche Palazzo Berarducci, attualmente sede comunale e l' ottocentesca Villa Coppetti, all'interno della quale è ubicato il Museo Civico: qui, in dotazione, sono conservati dipinti cinque-seicenteschi e reperti archeologici di varie epoche. Inoltre, dal 24 aprile al 2 maggio, il Museo Civico ospiterà la 10° edizione della mostra “Incisori Marchigiani a Castelbellino” con le calcografie di Athos Sanchini. In ultimo, merita particolari attenzioni la loggetta della fine del Cinquecento che, di fronte alle mura, nel lato sud, in piazza San Marco, si apre su un ampio panorama-belvedere”.
“4 Passi e 2 Castelli” vede coinvolte anche le numerose associazioni locali.
“Sì, la manifestazione è aperta alle associazioni che colgono l'occasione per rendersi visibili, organizzando stand gastronomici e punti informativi. Credo che la loro partecipazione sia molto importante, non solo nel determinare il successo dell'evento, ma anche nel contribuire alla valorizzazione e alla promozione del territorio e delle sue tipicità”.